Riflessioni sul Presepe 2011

Dic 24, 2011   //   Scritto da Taissina   //   Agenda  //  Commenti disabilitati su Riflessioni sul Presepe 2011

Natale e quotidianità

A Natale risuona il canto degli angeli che lodano Dio e dicono: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama”.

Il Vangelo racconta che i pastori, dopo aver ascoltato il messaggio dell’Angelo, si dissero l’un l’altro: “Andiamo fino a Betlemme” e “andarono, senza indugio”. Ciò che era stato loro annunciato era così importante che dovevano muoversi immediatamente.

Nella nostra vita quotidiana le cose non stanno così.

Viviamo in affari e occupazioni che ci riempiono totalmente e che rendono il cammino verso la mangiatoia molto lungo. Tante cose, all’apparenza urgenti, reclamano la precedenza, si tende a rimandare.

Nutrirsi

Le nostre tavole sono sempre colme di cibo, straripanti di ogni frutto, piene di alimenti… Sappiamo oggi riconoscere quale è il vero cibo?

Gesù ci dice: “ Io sono il pane disceso dal cielo, se uno mangia di questo pane vivrà in eterno”

Vestirsi

L’apparire oggi è fondamentale, bisogna per forza essere alla moda.

Quanta importanza ha per noi vestirsi e curare il corpo?

Gesù ci dice:”Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.”

Lavorare

Viviamo strani giorni, il disagio e la confusione sopraffatti dal nostro lavorare, dal fare, dal produrre…Quale posto occupa nella nostra vita il lavoro?

Gesù ha detto ai pescatori: “Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini”.  E subito, lasciate le reti, lo seguirono.

Tempo libero

Il nostro tempo libero è pieno di tante attività, impegni, svaghi e in tutto questo riusciamo a sentire l’annuncio di questa nascita speciale? Riusciamo a trovare tempo per pensare a Lui?

Gesù dice: “Se due o tre si riuniranno per invocare il mio nome, Io sarò in mezzo a loro”

Accogliere

In questa notte di Natale Maria e Giuseppe condividono la sorte di molti profughi, di molti immigrati, di molti poveri…in poche parole degli ultimi, quelli che nessuno vuole, quelli che preferiamo evitare…

E noi? Siamo capaci di accogliere, siamo capaci di guardare l’altro senza giudicare, senza fermarci alla superficie?

Gesù dice: “Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me.”

Amo pensare

che il Natale

ci porterà Dio

non se ci preoccuperemo troppo

di come ci vestiremo e di cosa mangeremo,

di quanto lavoreremo e di come ci divertiremo…

ma nella misura in cui

porgeremo la mano al prossimo

nelle nostre famiglie, nelle nostre case,

nelle nostre strade, nei nostri paesi

e nel mondo.

 

Perché lì c’è il volto di Gesù.

 

Non cerchiamolo troppo lontano

altrimenti le nebbie della disattenzione

non ce lo faranno più vedere.