Il barbiere
Da questa pubblicità del 1898 (“Il falconiere” – edito da Randazzo – Ceva) notiamo quale importanza veniva data ai baffi e alla barba che erano accuditi dai barbieri con gli attrezzi che qui sotto vi presentiamo.
Non esistevano ancora lamette da barba e tanto meno rasoi elettrici, ma affilati rasoi pericolosi per una mano inesperta.
Era quasi un rito andare a “farsi fare” la barba in particolar modo al sabato.
Gli strumenti
Al centro, in alto, tre affilatissimi rasoi che venivano passati di frequente sopra una striscia di cuoio (a destra) per richiamare l’affilatura.
Sulla sinistra invece vediamo la mola: una pietra incastonata su di un supporto di legno per un’affilatura più profonda.
Questi attrezzi a lato servivano per “lavorare” i baffi: piega baffi e torci baffi per la bellezza ed il fascino dei nostri avi!
Diversi attrezzi per arricciare ondulare o modificare il portamento dei capelli.
Caratteristiche, in mezzo a sinistra, le due forchette in bachelite usate un tempo per tenere radunate e ordinate le lunghe chiome delle nonne.
Il doppio pettine, leggermente incurvato da ambo i lati, con dentatura molto fitta, aveva un pietoso servizio: rastrellare i pidocchi.
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